Torinese Industrie Gas Elettricità Soc.

Costituzione: 1862

Codice ISMIN: 5741

La prima società italiana specializzata nella distillazione di combustibili solidi per la produzione di gas illuminante nacque a Torino nel 1837, su iniziativa di tecnici francesi e della borghesia e aristocrazia torinese: prese il nome di Compagnia di Illuminazione a Gaz per la città di Torino. La prima Officina di produzione fu allestita fuori Porta Nuova, dalla quale prese il nome, nel quartiere Crocetta. Nel 1838 il comune di Torino concesse alla Società la possibilità di utilizzare il sottosuolo gratuitamente, riservandosi il diritto di controllare i lavori di scavo, la posa delle tubature e la risistemazione del manto stradale. Inizialmente, a causa dei costi, l’illuminazione a gas fu fornita solo ad alcun locali pubblici ed a facoltosi privati fruitor... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-5741Torinese Industrie Gas Elettricità Soc.-1Officina Carte Valori Coen & C. Milano - ParigiTorino1930250 azioni di fondazione al portatore da Lire 100R3 (501-1000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)

La prima società italiana specializzata nella distillazione di combustibili solidi per la produzione di gas illuminante nacque a Torino nel 1837, su iniziativa di tecnici francesi e della borghesia e aristocrazia torinese: prese il nome di Compagnia di Illuminazione a Gaz per la città di Torino. La prima Officina di produzione fu allestita fuori Porta Nuova, dalla quale prese il nome, nel quartiere Crocetta. Nel 1838 il comune di Torino concesse alla Società la possibilità di utilizzare il sottosuolo gratuitamente, riservandosi il diritto di controllare i lavori di scavo, la posa delle tubature e la risistemazione del manto stradale. Inizialmente, a causa dei costi, l’illuminazione a gas fu fornita solo ad alcun locali pubblici ed a facoltosi privati fruitori. La svolta giunse nel 1846 quando fu siglata una convenzione tra la Società e il comune di Torino per un servizio di illuminazione della città per nove anni. Nel 1851 nacque una società concorrente, la Società Anonima Piemontese per l’Illuminazione a Gaz di Torino, detta anche Società di Borgo Dora per la dislocazione dell’Officina, controllata da esponenti della borghesia torinese. Le due Società trovarono vantaggiosa una fusione nel 1856 costituirono la nuova Società Gaz Luce di Torino. La nuova impresa unificò le rete di distribuzione del gas, apportò miglioramenti agli impianti e si dotò di nuovi magazzini di stoccaggio delle materie prime e degli scarti di lavorazione. Il regime di monopolio che si instaurò, che incideva pesantemente sui costi del servizio, fu osteggiata da un gruppo di industriali, artigiani e locali pubblici, che costituirono una società di carattere cooperativistico, al fine di produrre e distribuire gas ai consociati: nacque così nel 1862 la Società Anonima Consumatori Gaz Luce di Torino, che costruì la propria Officina in Borgo Vanchiglia. L’anno successivo, a causa della perdita del monopolio, la Società Gaz Luce, si ricapitalizzò, cambiando nome in Società Italiana per il Gaz (in seguito Società Italiana per il Gas, più nota come Italgas). Negli anni successivi la società ampliò la propria rete di distribuzione sul territori nazionale, inaugurando nuove Officine a Pavia e Bergamo. Alla fine dell’Ottocento Italgas acquisì il controllo di diverse imprese italiane impegnate nel settore del gas, giungendo alla vigilia del Primo Conflitto Mondiale una solida posizione nel settore della distribuzione del gas, acquisendo anche nuove tecnologie ed investendo nel settore immobiliare. Nel 1917 entrò nella Società l’avvocato novarese Rinaldo Panzarasa, che ne divenne presidente nel 1923 e ne modificò significativamente la struttura, trasformandola in una holding. Tra le società che entrarono a far parte del Gruppo Italgas ci fu anche la concorrente Consumatori Gaz Luce, che aveva cambiato nome in Società Torinese Industrie Gas Elettricità (STIGE). La crisi mondiale del 1929 e la perdita della copertura bancaria da parte del Credito Italiano, che aveva permesso un forte indebitamento per la costituzione del gruppo d’impresa, condusse la Società e la gestione Panzarasa al limite del tracollo finanziario. La Società fu salvata dal collasso dal governo Mussolini e dall’intervento delle finanziaria della Banca Commerciale Italiana, la SOFINDIT. Panzarasa, dimissionario e sotto processo,fu sostituito da Alfredo Frassati, figura notissima della borghesia torinese, che dopo aver costituito un sindacato di blocco per la gestione della Società, la guidò per 30 anni. La Società fu riorganizzata e risanata alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, operando nel settore del gas e mantenendo gli interessi nel settore chimico con le imprese Schiapparelli e Cokitalia, gestite con la Montecatini. Riuscì a superare la bufera della guerra lottando per tutelare i propri lavoratori e mantenendo gli impianti. Dal 1949 iniziò gradualmente ad investire nel metano, miscelandolo al gas prodotto dal carbon fossile e dalle nafte. Nel 1967 il pacchetto azionario che assicurava il controllo della Società fu acquistato dalla SNAM e l’Italgas entrò a far parte del Gruppo ENI. Nel 1980 la Società visse il periodo di massima espansione, sotto la residenza di Carlo Da Molo. Nel 2000 l’Italgas cedette l’attività di commercializzazione del gas alla divisione Gas and Power di ENI, specializzandosi nella fornitura di gas naturale a livello urbano. Nel 2003 l’ENI lanciò un’offerta pubblica di acquisto divenendo proprietaria dell’intero pacchetto azionario Italgas. Dal 1° luglio 2009 la società diviene partecipata al 100% da SNAM Rete Gas.