The United States of America 1 Billion, 1 Trillion, 1 Zillion
Costituzione: N.D.
Codice ISMIN: 85921
Queste banconote "The United States of America" da one Billion, one Trillion One Zillion, sono state stampate per un uso commemorativo, come gadget, come collezionismo (no legal value). Sono ispirare come l'idea di battere una singola moneta di platino dall'enorme valore facciale di mille miliardi di dollari statunitensi (in inglese Trillion dollar coin) è stata concepita e ipotizzata nel 2011, nel corso della crisi politica vertente sul tetto al debito statunitense, quale metodo con cui bypassare lo stallo politico che rendeva necessaria, da parte del Congresso americano, l'approvazione di un innalzamento del tetto massimo al debito pubblico degli Stati Uniti d'America al fine di evitare il cosiddetto fiscal cliff, vale a dire il baratro fiscale a cui sareb... Altro
Queste banconote “The United States of America” da one Billion, one Trillion One Zillion, sono state stampate per un uso commemorativo, come gadget, come collezionismo (no legal value). Sono ispirare come l’idea di battere una singola moneta di platino dall’enorme valore facciale di mille miliardi di dollari statunitensi (in inglese Trillion dollar coin) è stata concepita e ipotizzata nel 2011, nel corso della crisi politica vertente sul tetto al debito statunitense, quale metodo con cui bypassare lo stallo politico che rendeva necessaria, da parte del Congresso americano, l’approvazione di un innalzamento del tetto massimo al debito pubblico degli Stati Uniti d’America al fine di evitare il cosiddetto fiscal cliff, vale a dire il baratro fiscale a cui sarebbe andata incontro l’economia statunitense a seguito dei drastici tagli spesa pubblica imposti al governo americano.
Il conio di una moneta da mille miliardi di dollari era inteso a creare un importo pressoché uguale di signoraggio, fuori bilancio, o profitto numismatico, che sarebbe entrato in bilancio, da trasferire al Dipartimento del Tesoro americano.
L’idea estrema di una moneta di platino dal valore facciale così alto guadagnò l’attenzione dei mass media nel tardo 2012, mentre era in atto la discussione sulle trattative per evitare il baratro fiscale, una prospettiva finanziaria, quest’ultima, di cui si temevano le ripercussioni negative sulla crisi economica che imperversava dal 2008.
Dopo che ebbe conquistato i titoli dei giornali statunitensi durante la settimana del 7 gennaio 2013, l’idea di ricorrervi fu infine scartata dalla Federal Reserve e dal Dipartimento del Tesoro statunitense. Cinque giorni dopo, John Cornyn (Minority Whip al Senato americano) annunciò che la minoranza senatoria repubblicana avrebbe ritirato la minaccia di bloccare un rialzo del plafond del debito pubblico: in questo modo, lo stallo politico che aveva minacciato l’economia statunitense e mondiale fu definitivamente superato e l’idea perse di interesse e attualità.
L’emissione valutaria di dollari cartacei è soggetta a diverse restrizioni contabili e quantitative a cui, invece, non devono sottostare le emissioni monetali battute in platino.
L’idea si basava sulla norma giuridica contenuta nel paragrafo 5112 del Titolo 31 dello United States Code che garantisce al Dipartimento del tesoro il potere e l’autorità di “battere ed emettere monete in platino” in qualsivoglia denominazione il Segretario del Tesoro decida di scegliere. Così, una volta che il Tesoro dovesse decidere di emettere monete da mille miliardi di dollari, non dovrebbe far altro che trasportarle presso la Federal Reserve e chiedere di depositarle nel conto di tesoreria intestato al Tesoro: questo eviterebbe di emettere nuovi titoli di debito.
Il §5112(k) del Titolo 31 dell’U.S.C. è stato promulgato, in origine, dalla Public Law 104-208 nel 1996: Il Segretario [del Tesoro, n.d.r.] può coniare ed emettere lingotti o monete di prova in conformità con specifiche, disegni, varietà, quantità, denominazioni, e iscrizioni che il Segretario [del Tesoro, n.d.r.], a sua discrezione, voglia prescrivere di volta in volta.
Nel 2000, la parola “bullion” (“lingotti”) è stata rimpiazzata con “platinum bullion coins” (monete-lingotto di platino).
Philip N. Diehl, ex direttore della Zecca degli Stati Uniti e coautore, col deputato repubblicano Michael Castle, della legge sulla monetazione di platino, ha affermato che la procedura sarebbe permessa per statuto. Tuttavia, Castle sostiene di non averla mai intesa per un tale uso. La disposizione sulla monetazione di platino fu infine approvata nel 1996 da un Congresso a maggioranza repubblicana contro le obiezioni di un Segretario del Tesoro del Partito democratico (Robert Edward Rubin).
Laurence Tribe, liberale, eminente professore di diritto costituzionale alla Harvard Law School, ha affermato che i fondamenti normativi della moneta da mille miliardi sono solidi e non potrebbero essere attaccati davanti a una corte, dal momento che nessuno sarebbe legittimato a una tale azione. Jonathan H. Adler, professore di diritto alla Case Western Reserve University School of Law, di orientamento conservatore si è dichiarato dubbioso sulla legalità di una tale moneta.
English text:
These one Billion, one Trillion One Zillion “The United States of America” banknotes were printed for commemorative use, as gadgets, as collectibles (no legal value). They are as inspiring as the idea of minting a single platinum coin with an enormous face value of one trillion US dollars (in English Trillion dollar coin) was conceived and hypothesised in 2011, during the political crisis surrounding the US debt ceiling, as a method by which to bypass the political stalemate that necessitated by the US Congress to approve an increase in the US debt ceiling in order to avoid the so-called fiscal cliff, i.e. the fiscal cliff that the US economy would face as a result of the drastic public spending cuts imposed on the US government.
The minting of a trillion-dollar coin was intended to create an almost equal amount of seigniorage, off-balance-sheet, or numismatic profit, that would go into the budget, to be transferred to the US Treasury Department.
The extreme idea of a platinum coin with such a high face value gained media attention in late 2012, while discussions were underway on the negotiations to avoid the fiscal cliff, a financial prospect whose negative repercussions were feared for the economic crisis that had raged since 2008.
After it grabbed the US headlines during the week of 7 January 2013, the idea of resorting to it was eventually discarded by the Federal Reserve and the US Treasury Department. Five days later, John Cornyn (Minority Whip in the US Senate) announced that the Republican senatorial minority would withdraw its threat to block an increase in the public debt ceiling: thus, the political stalemate that had threatened the US and global economy was finally broken and the idea lost interest and relevance.
The currency issue of paper dollars is subject to various accounting and quantitative restrictions that platinum-denominated currency issues are not.
The idea was based on the legal provision contained in Section 5112 of Title 31 of the United States Code which grants the Treasury Department the power and authority to ‘strike and issue platinum coinage’ in whatever denomination the Secretary of the Treasury chooses. Thus, once the Treasury decides to issue trillion-dollar coins, all it would have to do is transport them to the Federal Reserve and ask it to deposit them in the treasury account in the Treasury’s name: this would avoid issuing new debt securities.
11 U.S.C. §5112(k) of Title 31 was originally enacted by Public Law 104-208 in 1996: The Secretary [of the Treasury, ed.] may coin and issue bullion or test coin in accordance with such specifications, designs, varieties, quantities, denominations, and inscriptions as the Secretary [of the Treasury, ed.
In 2000, the word ‘bullion’ was replaced with ‘platinum bullion coins’.
Philip N. Diehl, former director of the US Mint and co-author, with Republican Congressman Michael Castle, of the Platinum Coinage Act, claimed that the procedure would be permitted by statute. However, Castle claims he never intended it for such use. The platinum coinage provision was finally passed in 1996 by a Republican-majority Congress against the objections of a Democratic Party Treasury Secretary (Robert Edward Rubin).
Laurence Tribe, a liberal and eminent professor of constitutional law at Harvard Law School, argued that the regulatory underpinnings of the trillion-dollar coinage were sound and could not be attacked before a court, since no one would be entitled to such an action. Jonathan H. Adler, professor of law at the Case Western Reserve University School of Law, who has a conservative orientation, expressed doubts about the legality of such a coin.




