Real dritto della mezz’annata nello stato di milano
Costituzione: 1708
Pagina libro: 123
Codice ISMIN: 45702
La storia del periodo: lo Stato di Milano aveva mantenuto l’autonomia amministrativa e le vecchie magistrature continuarono a funzionare in sostanza inalterate, anche se riformate e in alcuni casi cambiate nelle loro precipue funzioni: Carlo V, firmando le Novae Constitutiones, volute e iniziate da Francesco II Sforza, aveva ribadito la volontà di continuare e confermare l’assetto giuridico amministrativo dello stato secondo le sue tradizioni. Con la venuta degli austriaci, la politica amministrativa e di governo di Carlo VI non presenta rotture rispetto alla tradizione ducale e spagnola e le magistrature non subiscono modificazioni. L’entrata in Milano dei Savoia negli anni 1733-1736 porterà solo un momentaneo sconvolgimento: Carlo VI rimetterà, rientrando ... Altro
La storia del periodo: lo Stato di Milano aveva mantenuto l’autonomia amministrativa e le vecchie magistrature continuarono a funzionare in sostanza inalterate, anche se riformate e in alcuni casi cambiate nelle loro precipue funzioni: Carlo V, firmando le Novae Constitutiones, volute e iniziate da Francesco II Sforza, aveva ribadito la volontà di continuare e confermare l’assetto giuridico amministrativo dello stato secondo le sue tradizioni. Con la venuta degli austriaci, la politica amministrativa e di governo di Carlo VI non presenta rotture rispetto alla tradizione ducale e spagnola e le magistrature non subiscono modificazioni. L’entrata in Milano dei Savoia negli anni 1733-1736 porterà solo un momentaneo sconvolgimento: Carlo VI rimetterà, rientrando nel Milanese, tutto come era prima. Sostanziali cambiamenti si ebbero solo dopo il 1740 con l’avvento di Maria Teresa d’Austria: nel 1749 si ebbe una riorganizzazione generale delle magistrature e il numero dei funzionari venne diminuito, alcune cariche furono abolite (il consiglio segreto), altre cambiarono fisionomia (il governatore, i magistrati dei redditi etc.), altre furono istituite (il supremo consiglio di economia, la giunta per le cause fiscali). Nel 1771 si ebbe una riforma generale delle magistrature: separazione dei poteri, e quindi mutamento delle funzioni di alcune di esse (il senato rimase con la sola funzione giurisdizionale), abolizione di altre (il supremo consiglio di economia) e inoltre aumento del numero dei consultori di governo, l’amministrazione delle finanze passò al Magistrato Camerale etc. Ma è con Giuseppe II nel 1786 che avviene il vero sostanziale mutamento: il processo di modernizzazione degli organi amministrativi messo in atto dal governo di Vienna spazzò via tutto l’apparato milanese così come si era avuto per secoli e furono abolite antichissime magistrature come il senato, il Magistrato Camerale, la magistratura della Sanità; furono istituiti preture e tribunali collegiali a cui spettarono le funzioni giurisdizionali e dipartimenti specializzati che nel consiglio di governo avrebbero svolto la funzione amministrativa.


