Provincia di Palermo Ferrovia Corleone-Bisacquino e Chiusa Sclafani-S.Carlo

Costituzione: 1900

Codice ISMIN: 49114

La ferrovia Palermo Sant'Erasmo-Corleone-San Carlo era una linea a scartamento ridotto che collegava Palermocapoluogo della Sicilia, con il suo retroterra l'interno, raggiungendo Corleone e San Carlo.

La Palermo-Corleone-San Carlo fu la prima linea a Altro

ISMIN Immagine Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-49114Provincia di Palermo Ferrovia Corleone-Bisacquino e Chiusa Sclafani-S.Carlo-1Palermo19001 obbligazione 5% al portatore da Lire 500R4 (251-500 pezzi)S5 (da 251 a 500 €)

La ferrovia Palermo Sant’Erasmo-Corleone-San Carlo era una linea a scartamento ridotto che collegava Palermocapoluogo della Sicilia, con il suo retroterra l’interno, raggiungendo Corleone e San Carlo.

La Palermo-Corleone-San Carlo fu la prima linea a scartamento ridotto ad essere costruita in Sicilia; faceva parte dei primi progetti di costruzione di una rete ferroviaria in Sicilia che sopperisse alla mancanza di una qualsiasi rete viaria di collegamento tra l’interno e i punti di imbarco della costa. Le rotte navali costituivano infatti l’unica possibilità di comunicazione e commercio sia con gli altri centri dell’Isola che con il resto del mondo. Una ferrovia, ancor piccola, era ritenuta a quel tempo un formidabile mezzo di sviluppo per la commercializzazione delle risorse produttive agricole e minerarie la cui lavorazione e raffinazione avveniva nei centri costieri ove, in senso inverso, era disponibili i prodotti finiti di importazione.

Già nel 1859 erano stati approntati alcuni progetti di costruzioni ferroviarie, in Sicilia, da parte di società a capitale estero, belga e negli anni seguenti anche inglese e francese attratti dal fatto che la mancanza di vie di comunicazione interne rendeva appetibile l’investimento.

Un progetto concreto per la costruzione di una tranvia a vapore a scartamento ridotto di 850 mm, vide la luce nel 1873; il 15 settembre del 1879 il Consiglio Provinciale di Palermo ne decise la costruzione ma come ferrovia a scartamento ridotto di 950 mm su progetto dell’ingegnere Achille Albanese.

Nel 1881 nacque un organismo consortile per costruire la ferrovia di Corleone ma i lavori ebbe inizio dopo che, nel giugno del 1883, venne subconcessa all’imprenditore inglese Robert Trewhella. I lavori di costruzione si svolsero tra il 20 aprile 1884 e il 20 dicembre 1886 quando venne inaugurata la prima tratta Palermo-Corleone. La società di gestione della linea The Sicilian Railways Company Limited of London fu costituita il 17 febbraio 1887 come Società Anonima per le Ferrovie Siciliane (SAFS).

A partire dal 1889 si cominciò a prospettare l’utilità di un prolungamento sino a Castelvetrano e alla costa mediterranea da dove arrivavano a Palermo i prodotti della pesca ed i vini. L’11 dicembre del 1898 la Società Siciliana per le Ferrovie Economiche (SSFE) ottenne la concessione per la costruzione e per l’esercizio della Corleone-San Carlo e il 21 maggio 1903 inaugurò il collegamento da Corleone fino al capolinea “provvisorio” della stazione di San Carlo, ultimo centro della Provincia di Palermo. Successivamente al riscatto della linea da parte delle FS il capolinea fu spostato a Burgio.

Nel 1910 la SAFS assorbì anche la prima tratta Palermo – Corleone ma nel 1916 questa fu posta sotto esercizio governativo e dal 1918 affidata alle Ferrovie dello Stato.

Il 30 novembre 1922 la linea intera dalla Stazione Sant’Erasmo a San Carlo, riscattata dallo Stato, fu data in gestione alle FS. La tratta di collegamento con la linea da Castelvetrano, da San Carlo a Sambuca di Sicilia, fu inaugurata il 29 settembre 1928. I primi passeggeri, però, poterono usufruire del servizio solo dal 28 ottobre successivo in quanto 6º anniversario della “Marcia su Roma“.

Fino al 1953 il treno per Corleone e San Carlo partiva dalla stazione di Palermo Sant’Erasmo e per un lungo periodo fu il mezzo pubblico più utilizzato per collegare il capoluogo con la zona del interno corleonese. La stazione di Sant’Erasmo era situata vicina alla foce, sulla sponda sinistra, del fiume Oreto. Nell’estate del 1953 però il capolinea fu spostato, arretrandolo, ad Acqua dei Corsari e la stazione venne demolita. Tale tronco venne soppresso nel 1955.

Nel 1950 erano entrate in servizio le automotrici RALn 60 che sostituirono i treni effettuati con locomotiva a vapore. Il servizio bagagli e merci ebbe termine qualche anno dopo quando non circolarono più treni a vapore con vagoni. L’introduzione delle automotrici aveva fatto registrare un consistente aumento del traffico viaggiatori ma l’arretramento, nel 1953, della stazione di inizio da Sant’Erasmo, sita nel centro cittadino, alla periferica Acqua dei Corsari fece calare drasticamente il traffico.
La chiusura di tutta la linea venne decretata il 1º febbraio 1959, e la sua soppressione nel 1961.