Acqua Potabile Pollone S. A.

Costituzione: 26 febbraio 1928

Codice ISMIN: 7716

Pollone (Polon in piemontese) è un comune italiano di 2.092 abitanti della provincia di Biella, in Piemonte.

Borgo prealpino, fa parte della Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-7716--Biella1928Azione da Lire 1.200R2 (1001-5000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)
B-7716--Biella19285 azioni da Lire 1.200R2 (1001-5000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)
C-7716Acqua Potabile Pollone S. A.-3Lit. Doyen di L. Simondetti - TorinoBiella192810 azioniR2 (1001-5000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)
D-7716--Biella1928Azione da Lire 600R2 (1001-5000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)
E-7716--Biella19285 azioni da Lire 600R2 (1001-5000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)
F-7716--Biella192810 azioni da Lire 600R2 (1001-5000 pezzi)S3 (da 51 a 100 €)

Pollone (Polon in piemontese) è un comune italiano di 2.092 abitanti della provincia di Biella, in Piemonte.

Borgo prealpino, fa parte della Comunità montana Valle dell’Elvo, situato a nord dell’Alta Valle, a circa 7 km ovest dal capoluogo di provincia. È infatti attraversato dal torrente Orémo, un affluente dell’Elvo.

Confina a ovest con Sordevolo, a est con Biella, a sud con Occhieppo Superiore. A nord-ovest, Pollone abbraccia invece il Monte Mucrone (2.335 m), dal quale si accede al vasto territorio montano e boschivo della Riserva Naturale del Sacro Monte di Oropa, ai confini con i comuni di Fontainemore e Lillianes (Riserva del Monte Mars, dove nasce l’Elvo), questi già sotto la vicina regione Val d’Aosta. A nord-est, un’importante attrattiva naturalistica risulta invece il Parco Burcina – Felice Piacenza, realizzato a partire da metà Ottocento per iniziativa degli imprenditori tessili Piacenza e, dal 1935, di proprietà del comune di Biella.

Resti di un castelliere celtico sulle alture della Burcina, confermano la presenza di insediamenti già dal V secolo a.C.. Successivamente, gli antichi romani avevano qui dedicato una ara apollonis, dedicata al dio Apollo da cui, forse, l’etimo. Un’altra teoria, vuole che il toponimo derivi proprio dal nome botanico dato ai virgulti appena nati, vista la rigogliosa vegetazione del luogo. Successivo teatro di scorribande longobarde, i primi documenti arcivescovili citano il luogo come Pelligonum o Poleonum soltanto a partire dal XIII secolo circa.

Dal 1377, entrò a far parte del Ducato di Savoia. Tuttavia, il borgo fu abbastanza trascurato amministrativamente a partire dal XVI secolo; basti pensare che l’inizio della costruzione della parrocchiale dedicata a Sant’Eusebio prete, confessore romano, durò per quasi due secoli. Per tal motivo, il 1623 sarà l’anno di nascita del suo particolare stemma araldico: si tratta di un genietto alato al braccio sinistro e con un peso al braccio destro, circondato da ulivo, alloro, quercia e da un monte, simboli della natura circostante. Il motto riporta Paupertas summis obstat ingeniis (= la povertà è al di sopra dell’ingegno), ricordando le condizioni di miseria che i pollonesi vissero in quel tempo.

Fortunatamente, il conte Giacinto Nomis di Valfenera, già proprietario della vicina contea di Cossila (attuale quartiere di Biella) e capostipite della dinastia “Nomis di Cossilla”, proprietario anche di Trivero e Castelletto Cervo, nel 1722 acquistò anche Pollone. Il borgo rivide una fiorente rinascita, grazie anche al contributo di un suo discendente, il politico Antonio Nomis.
Anche il XX secolo vide Pollone come un fiorente borgo. Qui vi nacquero personalità come Alfredo Frassati, sua figlia la filatropa Luciana Frassati e il fondatore della casa editrice De Agostini di Novara. Fu altresì la residenza estiva del politico e filosofo italiano Benedetto Croce, per il quale l’ingegnere Gustavo Colonnetti, nel 1960, gli volle dedicare l’attuale biblioteca civica, i cui lavori furono commissionati all’architetto Leonardo Mosso.