Modena Football Club

Costituzione: 1925

Pagina libro: 923

Codice ISMIN: 27079

Tutto comincia il 5 aprile 1912 con una fusione fra l’Audax Football Club e l’Associazione Studentesca Calcio, la nuova creatura si chiama  così Modena Football Club.

Dopo una sospensione dell’attività sportiva in concomitanza con il periodo della Prima Guerra Mondiale, negli anni venti i canarini si distinguono come una delle squadre più forti del panorama calcistico italiano.

Tuttavia nel 1932 arriva la retrocessione in Serie B; inoltre nel 1935 la squadra è costretta a cambiare denominazione in Modena Calcio, per assecondare le imposizioni del regime fascista, contrario agli anglicismi.

I canarini riescono a tornare in Serie A solo nel 1937-38, per poi retrocedere in cadetteria la stagione successiva e tornare subito dopo nella massim... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-27079Modena Football Club-1N.D.Modena19251 azione nominativa da Lire 1.000R5 (101-250 pezzi)S6 (da 501 a 1.000 €)
B-27079--Modena19671 azione nominativa cumulativa da Lire 1.000R3 (501-1000 pezzi)S5 (da 251 a 500 €)

Tutto comincia il 5 aprile 1912 con una fusione fra l’Audax Football Club e l’Associazione Studentesca Calcio, la nuova creatura si chiama  così Modena Football Club.

Dopo una sospensione dell’attività sportiva in concomitanza con il periodo della Prima Guerra Mondiale, negli anni venti i canarini si distinguono come una delle squadre più forti del panorama calcistico italiano.

Tuttavia nel 1932 arriva la retrocessione in Serie B; inoltre nel 1935 la squadra è costretta a cambiare denominazione in Modena Calcio, per assecondare le imposizioni del regime fascista, contrario agli anglicismi.

I canarini riescono a tornare in Serie A solo nel 1937-38, per poi retrocedere in cadetteria la stagione successiva e tornare subito dopo nella massima serie, fino al 1943. Nel ‘44 il club diventa Gruppo Sportivo Modena, ma dopo la pausa dovuta alla Seconda Guerra Mondiale riprenderà la denominazione Modena F.C. 1912, con la quale arrivano grandi risultati: al termine del campionato 1946-47 i gialloblu si classificano infatti terzi dietro al Grande Torino e alla Juventus, ottenendo il piazzamento finale più prestigioso nella storia della società.

La formazione del mitico 3° posto? La ricordano più o meno tutti: Corghi (Corazza); Remondini, Braglia; Malinverni, Neri, Stefanini; Romani, Brighenti I, Zecca, Cassani, Del Medico. Il tecnico era Alfredo Mazzoni.  Questa la classifica finale delle prime tre posizioni: Torino 63, Juventus 53, Modena 51 (i canarini vantano la difesa meno battuta con sole 24 reti subite). Nella stagione 1947-48 arriva un ottimo quinto posto, ma nel ‘49 una durissima crisi societaria porta ad una nuova retrocessione in B. Negli anni cinquanta, dopo diversi campionati di serie B, arriva il grande contributo finanziario dell’azienda cremonese Zenit, che associa il proprio nome a quello del Modena.

Non c’è la promozione nella massima serie, nel 1959-60, a seguito dell’abbandono del club da parte dell’azienda, i gialloblù retrocedono in C.

Nel 1960-61 il Modena viene promosso in B e la stagione successiva ottiene subito anche il ritorno in Serie A (allenatore Vittorio “Scheggia” Malagoli). I canarini restano nel massimo campionato per due stagioni e nel ’64 retrocedono nuovamente fra i cadetti, dopo uno spareggio con la Sampdoria giocato allo stadio San Siro di Milano e vinto dai blucerchiati per 2-0.. Vi restano fino all’annata 1971-1972, quando scendono nuovamente in serie C. Nella stagione 1974/75 il Modena torna in B vincendo il girone B di Serie C (53 punti, dopo un entusiasmante testa-testa col Rimini, 51). La formazione vincente è questa: Geromel, Piaser, Matricciani, Bellotto, Gibellini, Marinelli, Colombini, Ragonesi, Bellinazzi, Zanon Blasig (Gravante), l’allenatore Ezio Galbiati. Dopo tre annate  tra i cadetti (ottima la prima) il Modena retrocede di nuovo in C nel 1977-78 e infine cade fino in C2 nel 1978/79. L’annata successiva torna in C1, battendo in rimonta (49 punti) Trento e Padova (48). I canarini frequentano la terza serie fino alla stagione 1985/86 quando centrano la promozione in serie B a braccetto col Parma.  Questa la squadra guidata da Luigi Mascalaito:  Ballotta; Catellani, Torroni; Piacentini, Ballardini, Conca; Longhi, Re, Frutti, Domini, Rabitti. All’inizio degli anni ’80 i gialli vincono due tornei Anglo-Italiani nell’81 e nell’82.  Il Modena è la società italiana che può vantare un maggiore numero di vittorie di questa particolare manifestazione.

Dopo due tornei in cadetteria (1986/87 e 1987/88) arriva una nuova retrocessione in serie C. I gialli restano nella terza serie nazionale fino all’annata 1989/90, quando vengono promossi nuovamente in B.  Il mister che guida la cavalcata è Renzo Ulivieri, in campo vanno: Ballotta, Costi, Marsan, Bosi, Presicci, Cuicchi, Bonaldi, Bergamo, Gasparini, Calonaci, Nitti.

In questo torneo il Modena incassa solo 9 reti, eguagliando il record che in precedenza apparteneva alla Reggiana (1970/1971)

I gialloblu frequentano la serie cadetta per quattro campionati, in due dei quali conquistano la salvezza grazie ad un girone di ritorno condotto con una media-promozione dopo un’andata di magro raccolto: 1990/91 (14 + 22 con Ulivieri in panchina), e 1991/92 (16+20, con Francesco Oddo, subentrato ad Eugenio Bersellini). Nella stagione 1993/94 una nuova retrocessione  apre un lungo ciclo di serie C che dura per tutti gli anni ’90.

Con l’arrivo di Gigi Montagnani alla presidenza del club, nel 1997, comincia la rincorsa  B che il compianto dirigente, morto nel 2000, non ha però il tempo di vedere.

La promozione in B arriva infatti al termine dell’annata agonistica 2000-2001 con il trionfo dei gialli al termine di un interminabile testa-testa con il Como (Modena 74, Como 72). Il timoniere è Gianni De Biasi. La formazione più utilizzata: Armellini, Quaglia, Balestri, Ponzo, Mayer, Legrottaglie, Milanetto, Grieco, Veronese, Pasino, Fabbrini. Dicevamo  di Gianni De Biasi, che l’anno successivo (2001/02) eguaglia il record di Vittorio “Scheggia” Malagoli, centrando anch’egli la doppia promozione: stavolta è  di nuovo serie A esattamente dopo 38 anni.  Questi gli uomini che sono scesi di più in campo: Ballotta, Mayer, Cevoli, Ungari, Ponzo, Milanetto, Grieco, Balestri, Pasino, Veronese (Fantini), Fabbrini (Kamara, Ferrari).  Una squadra che si merita il nome di Longobarda, un appellativo  in onore al celeberrimo film  L’allenatore nel pallone interpretato da Lino Banfi.

In effetti in occasione della partita Genoa-Modena 0-0 del 12 maggio 2002 che sancisce la promozione matematica dei gialloblu in serie A, al triplice fischio di chiusura dell’arbitro  Gabriele di Frosinone, i canarini si dirigono verso la Gradinata Sud, abbracciandosi ma senza ancora esultare. Si attende la fine di Cosenza-Napoli 1-1, quando arriva la notizia esplode la festa gialloblu con tanto di t-shirt celebrativa: LA LONGOBARDA HA COLPITO ANCORA.

L’anno successivo   i gialli riescono a conquistare una salvezza brillante nel massimo campionato, ma nel 2003-04 tornano di nuovo in B. Nelle stagioni seguenti arriva anche la sponsorizzazione della Kerakoll, multinazionale modenese del patron-tifoso Romano Sghedoni; il Modena milita nella serie cadetta, e nella stagione 2005-2006 partecipa ai play-off promozione.

Nel 2010 il club viene rilevato da Roberto Casari, patron della CPL Concordia, che nel 2012 la cede a sua volta all’ imprenditore romano Stefano Commini. E’ il 2013 quando al timone arriva l’ex procuratore Antonio  Caliendo, il team partecipa ai playoff e mantiene la categoria fino al torneo 2015/2016, qui arriva la retrocessione in C. Dopo una salvezza stentata, nel 2017 la società viene sfrattata dallo stadio Braglia per morosità, e si iscrive in extremis al campionato di serie C 2017-2018. Il 28 novembre 2017 il Modena F.C. 1912 fallisce dopo 105 anni di storia e la F.I.G.C. dispone la cancellazione dal campionato e la revoca della affiliazione della Società.

Nei mesi successivi il comune di Modena fa un bando per la selezione di una società dalla quale far ripartire la storia del calcio nella città della Ghirlandina. Il 18 maggio 2018 il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli assegna l’eredità sportiva del Modena alla Pro Modena S.r.l, costituita da Carmelo Salerno (che ne diventa il presidente) e Romano Sghedoni, ai quali si aggregheranno pochi mesi dopo gli imprenditori Gian Lauro Morselli e Paolo Galassini.

Dopo l’aggiudicazione del bando la Pro Modena cambia denominazione in Modena F.C. 2018, e comincia il lavoro di rifondazione del sodalizio canarino, in vista della partecipazione al campionato di serie D 2018-2019 con Luigi Apolloni come allenatore. Nel corso del campionato il tecnico viene sostituito da Alberto Bollini.

La squadra dopo essere stata in testa nel girone d’andata, nel ritorno sbanda, la Pergolettese continua a vincere prendendosi la vetta della graduatoria. Nel frattempo sulla panchina gialloblù arriva Alberto Bollini al posto di Luigi Apolloni.

A 3 giornate dal termine, i lombardi precedono i canarini di 6 lunghezze in graduatoria, che si riducono a 3 alla terzultima, alla penultima c’è l’aggancio ai lombardi in vetta. Nell’ultimo turno le due squadre vincono entrambe, serve lo spareggio per assegnare la promozione nella terza categoria nazionale. Il 12 maggio Modena e Pergolettese giocano allo stadio Piola di Novara, gli uomini di Matteo Contini vanno in vantaggio con Morello, pareggia Baldazzi (1-1) prima della rete decisiva di Franchi.  Pergo in C, canarini costretti agli spareggi.  Dopo la sconfitta di Novara, Alberto Bollini viene sostituito dal tecnico della Juniores Roby Malverti. Nella semifinale i gialloblù battono 3-2 ai supplementari il Fiorenzuola con la doppietta di Sansovini e la marcatura di Ferrario.  Sette giorni più tardi, ancora al Braglia, la finale contro la Reggiana, è un assolo gialloblù, un secco 4-1 firmato da Baldazzi, Ferrario (2)  Sansovini. Il Modena si regala così la possibilità di essere ripescato in serie C.  Nel frattempo il socio Romano Sghedoni, già detentore della maggioranza relativa, acquisisce la maggioranza assoluta, divenendo presidente e patron del Modena F.C. 2018 S.r.l., questa è la nuova denominazione societaria.

Su questa importantissima base si comincia a pianificare l’annata sportiva 2019/2020 affidando a Roberto Cesati la poltrona di direttore generale, mentre l’ex calciatore canarino Fabrizio Salvatori sarà il direttore sportivo. In panchina è stato chiamato l’ex gialloblù Mauro Zironelli, mentre Mauro Melotti ha assunto il ruolo di responsabile del settore giovanile.