Apple Computer Inc.

Costituzione: 1976

Nazione: USA

Codice ISMIN: 40406

Apple Inc. ([ˈæpəl]; pronuncia italiana [ˈɛppol][3], chiamata in precedenza Apple Computer e nota come Apple), è un'azienda statunitense che produce sistemi operativi, compute... Altro

ISMIN Immagine Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-40406Apple Computer Inc.-1State of California20011 azioneR4 (251-500 pezzi)S4 (da 101 a 250 €)

Apple Inc. ([ˈæpəl]; pronuncia italiana [ˈɛppol][3], chiamata in precedenza Apple Computer e nota come Apple), è un’azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali con sede a Cupertino, in California. La società fu fondata nel 1976 da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, a Cupertino, nella Silicon Valley, in California. Dal 1º aprile 1976 al 3 gennaio 1977, era conosciuta come Apple Computer Company e dal 3 gennaio 1977 al 2007 come Apple Computer Inc.

Nota dai primi anni ottanta grazie alla gamma di computer Macintosh, successivamente legò il suo nome ad altri prodotti come il lettore di musica digitale iPod e al negozio di musica online iTunes Store, alla serie di smartphoneiPhone e al tablet iPad. Nel corso del tempo, Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell’alta tecnologia e del design, applicate ai prodotti informatici.[4]

Dal 2011 risulta essere una delle più grandi aziende al mondo per capitalizzazione azionaria – titolo quotato al Nasdaq – e di maggior valore al mondo, davanti alla concorrente Microsoft[5]; il 12 agosto 2012 diviene la maggior società privata di sempre per capitalizzazione di mercato, battendo il precedente record della Microsoft risalente al 1999[6], anche se è inferiore alle grandi multinazionali come la Huawei. Nel 2012 gli utili crebbero del 94%. Il 25 novembre 2014, Apple sfondò la quota di 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, battendo il suo precedente record risalente al 2012: nessuna azienda statunitense aveva mai superato tale soglia[7].

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Steve Wozniak era programmatore per la HP che nel 1975 aveva cominciato a tenere conferenze al Homebrew Computer Club. In attesa del giorno in cui avrebbe potuto permettersi una CPU e dal momento che avrebbe voluto utilizzare il Motorola 6800, Wozniak cominciò a studiare e a progettare i suoi computer sulla carta, perché entrambi i processori commerciali disponibili a metà degli anni settanta, l’Intel 8080, che costava 179 dollari, e il Motorola 6800 che costava 170 dollari, erano troppo costosi.

Quando la MOS Technologies mise in commercio il suo chip 6502, nel 1976 a un prezzo accessibile, 25 dollari[8], Wozniak scrisse una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il nuovo processore e, una volta completata, cominciò a progettare un computer sul quale farlo girare. Il chip 6502 era stato progettato dagli stessi progettisti avevano progettato il 6800 e il vecchio progetto del computer di Wozniak basato appunto sul 6800 aveva quindi bisogno solo di alcune piccole modifiche per poter utilizzare il nuovo processore. Una volta completato un prototipo nel suo garage, Wozniak ne parlò durante le sue conferenze all’Homebrew Computer Club, dove mostrò per la prima volta il suo sistema. Fu lì che incontrò il suo vecchio amico Steve Jobs il quale, interessato allo sviluppo commerciale dei computer, riuscì a convincere Wozniak ad assemblare la macchina che aveva progettato e a venderla assieme a lui. Steve prese contatti con il proprietario di un negozio di computer della zona, The Byte Shop, e gli propose la macchina. Il proprietario ne era interessato e si impegnò a comprarne 50 esemplari, pagandoli 500 dollari l’uno, ma a condizione che fossero tutti montati e quindi i due dovettero assemblarli tutti senza però disporre né di una fabbrica né dei soldi necessari per impiantarla.

La macchina si chiamava Apple I (1976) ed era innovativa per l’epoca in quanto poteva essere collegata a un televisore – molti computer dell’epoca non prevedevano nemmeno un dispositivo video – anche se il video era ancora piuttosto lento, soltanto 600 caratteri per secondo; includeva poi delle ROM da dove caricava il codice all’accensione cosa che rendeva molto semplice l’avvio. Spinto dall’insistenza di Paul Terrell, Wozniak progettò anche un modulo per interfacciare il computer a un lettore a cassette per caricare e salvare i programmi. Il lettore era molto rapido per l’epoca (leggeva e scriveva 1.200 byte per secondo). Risultava discretamente potente ed era nel complesso semplice in quanto Wozniak era riuscito a progettarlo utilizzando pochi componenti rispetto ai computer concorrenti e quindi era anche relativamente economico. La capacità di Wozniak di semplificare un circuito elettronico per ridurne i costi è leggendaria, infatti buona parte di questa leggenda è dovuta proprio al progetto dell’Apple I e dell’Apple II (1977).[senza fonte]

Dopo essersi associati con Ronald Wayne, il quale avrebbe dovuto fare da mediatore tra i due amici[9], cominciarono ad assemblare i computer nel garage della casa di Jobs riuscendo a consegnare i computer. Questi ultimi venivano forniti senza telaio, cosa frequente all’epoca. Chi acquistava il computer doveva quindi provvedere in proprio alla realizzazione dell’alloggiamento; vi sono fotografie dell’epoca che mostrano l’Apple I contenuto in una scatola di legno. Alla fine vennero costruiti 200 esemplari di Apple I.

Molte delle scelte progettuali del primo computer erano dovute alle limitazioni economiche che Wozniak dovette affrontare durante lo sviluppo del prototipo; ora, dopo avere venduto i primi computer, avendo più risorse a disposizione cominciò a progettare la seconda versione, Apple II, ma ben presto la progettazione si rivelò più costosa del previsto e venne chiesto a Wayne di finanziare il progetto ma questi rifiutò uscendo dall’azienda. Jobs contattò così Mike Markkula il quale, fiducioso nel progetto, investì 250.000 dollari nella neonata Apple computer, fondata ufficialmente il 1º aprile 1976. Una delle differenze fondamentali del secondo computer era il circuito TV che, totalmente ripensato, visualizzava i dati contenuti nella memoria del computer e non stringhe di testo inviategli dal processore; inoltre era in grado di visualizzare anche grafica, non solo semplice testo, ed era in grado di utilizzare anche i colori. Jobs insistette per la realizzazione del case e di una tastiera migliorati in modo che il computer, una volta tirato fuori dalla scatola, avrebbe dovuto essere pronto e funzionante subito, senza software da programmare o parti da montare. Bisognava poi anche scrivere il BASIC per consentire agli utenti di programmarlo.

L’Apple II fu presentato al pubblico il 16 aprile del 1977, durante il primo West Coast Computer Faire. Con la sua presentazione generalmente si ritiene sia nata l’era del computer, infatti milioni di computer vennero venduti negli anni ’80.[senza fonte] Quando Apple si quotò in borsa, generò più ricchezza di quanta ne avesse generata l’IPO della Ford nel 1956 e creò il maggior numero di milionari per compagnia che la storia ricordi.[senza fonte] Vennero prodotti molti modelli della famiglia Apple II, inclusi l’Apple II e l’Apple IIGS.

Nel 1980, sull’onda del successo dei computer come nuovo prodotto, anche l’IBM decise di entrare nel mercato con un suo PC il quale utilizzava MS-DOS, un sistema operativo solo testuale prodotto dalla Microsoft di Bill Gates. Questo computer venne spinto dalla potenza commerciale dell’IBM e conquistò presto ampie fette di mercato. Molte piccole aziende utilizzavano l’Apple II,[senza fonte] ma la Apple – che Steve Wozniak aveva lasciato nel 1981 – decise di realizzare una nuova macchina dedicata al mercato aziendale in tempi rapidi e venne ideato Apple III. La fretta determinò alcuni problemi nel prodotto, accompagnati da errori nelle scelte progettuali, come la mancanza di una ventola per il raffreddamento del computer. Jobs si oppose alla ventola, ritenendola non elegante[senza fonte]. La nuova macchina, a causa di questa scelta, si rivelò un disastro in quanto si surriscaldava facilmente e molti modelli dovettero essere richiamati. L’Apple III era costoso e, malgrado nel 1983 ne fosse stata introdotta una versione aggiornata, non vendette comunque come si era sperato.

Nel frattempo la Apple, con sviluppatori come Jef Raskin e Bill Atkinson, lavorava al completamento di un nuovo computer che avrebbe avuto un’interfaccia grafica, un mouse, la programmazione orientata agli oggetti e il supporto per le reti informatiche. Anni prima, nel dicembre 1979, Jobs era stato autorizzato dalla Xerox a visitare lo Xerox PARC dove vide il nuovo sistema Alto, dotato di un’interfaccia grafica. Jobs riuscì ad aver accesso ai laboratori Xerox per tre giorni, grazie a un accordo di prevendita di un milione di azioni Apple prima dell’IPO (circa 18 milioni di dollari). Da quello che aveva visto nacquero i progetti Lisa e Macintosh. Lisa venne presentato nel gennaio 1983; costava 9.900 dollari, quindi era troppo costoso per gli utenti a cui era indirizzato. La Apple non riuscì a conquistare il mercato, pertanto Lisa venne abbandonato nel 1986.

Ingresso della sede centrale a Cupertino, in California.

A metà dello sviluppo di Lisa Jobs fu estromesso dal progetto ma riuscì ad assumere il comando su quello parallelo del Macintosh, che inizialmente era stato previsto come versione economica del Lisa. Ciò non avvenne senza ripercussioni: il progettista capo Jef Raskin rassegnò le dimissioni. Il Macintosh venne presentato nel 1984 con un spot televisivo trasmesso durante la finalissima del campionato nazionale di football e divenne celebre[10].

Nel 1985, dopo avere ottenuto una prima licenza proprio dalla Apple, Microsoft presentò Windows, la propria interfaccia per i sistemi prodotti da IBM e per quelli compatibili di altri produttori. Questi programmi, nella loro prima versione con interfaccia grafica, erano nati su Mac nel 1984-’85 con un’esclusiva Apple per due anni. Nel quadro del progetto in base al quale intendeva risollevare le sorti della società, Jobs negoziò un accordo epocale con lo storico rivale.[11] Lo scopo principale era che l’azienda di Bill Gates continuasse lo sviluppo di Word ed Excel per il sistema operativo della Apple. La concessione a Microsoft degli elementi dell’interfaccia grafica dei Mac per quello sviluppo, firmata da John Sculley, era stata all’origine delle cause legali intentate da Apple a Microsoft per il furto del look and feel del System 7 (nome che nel 1997 divenne Mac OS). La vertenza legale fu sciolta solamente nel 1996 (vedi infra). Dopo un scontro frontale con il nuovo AD John Sculley, nel 1985 Jobs fu costretto ad abbandonare la società. Fondò una nuova società, NeXT Computer la quale, nonostante inizialmente sembrasse promettente, non riuscì a conquistare un mercato abbastanza ampio e venne chiusa nel 1997.

Visto lo scarso successo del primo computer portatile della Apple, il Macintosh Portable nel 1989, ne venne presentato nel 1990 un nuovo modello, il PowerBook la cui serie originale, la 1xx, era formata da due prodotti distinti, il PowerBook 100, realizzato in collaborazione con Sony, molto simile a un subnotebook e basato sul vecchio processore Motorola 6800, e i più potenti e completi nella loro configurazione, PowerBook 140 e PowerBook 170. PowerBook stabilì lo standard per tutti i futuri portatili che seguirono introducendo lo schermo collegato tramite una cerniera alla tastiera, la trackball e altre innovazioni. Supportava le reti AppleTalk ed era incluso il software QuickTime, il quale forniva un supporto multimediale.[senza fonte]

Uno degli sviluppi più interessanti della Apple guidata da John Sculley si ebbe nel settore dei computer palmari, o Personal digital assistant (PDA). Nel 1993 la Apple mise in commercio il Newton da un’idea di Sculley (fu proprio lui a coniare l’acronimo PDA), ma di scarso successo commerciale. Alla metà degli anni novanta, dopo una serie di scelte discutibili,[senza fonte] Apple entrò in un periodo di difficoltà, dimostrato dal calo delle vendite. Windows della Microsoft era il leader del mercato mentre la Apple si era vista ridurre le quote di mercato dal 20% dei primi anni novanta al 5%.

Il sistema operativo, Mac OS, era ormai datato. Nel 1994 Apple rivoluzionò i Macintosh adottando come processore il PowerPC. Per l’occasione creò un consorzio con Motorola e IBM, aziende detentrici dei brevetti necessari al nuovo processore, il quale era sensibilmente diverso rispetto ai precedenti modelli della famiglia Motorola 68000: la Apple dovette sviluppare uno strato di emulazione per le applicazioni software sviluppate prima del PowerPC. Permaneva comunque la necessità di cambiare e di offrire qualcosa di nuovo sul mercato. L’azienda decise di acquistare una software house che disponesse di un moderno sistema operativo, da adattare successivamente a macchine con architettura PowerPC. All’inizio la società pensò all’acquisizione della Be Inc., azienda fondata da due transfughi della Apple: il maggior candidato a diventare il nuovo sistema operativo di Apple sembrava quindi essere il BeOS, di cui era già in corso la portabilità per l’architettura Power PC. In seguito, l’azienda contattò Steve Jobs.

Jobs intervenne tempestivamente: prima ancora di ricevere un incarico ufficiale nell’azienda da lui fondata raggiunse un accordo con la Microsoft (6 agosto 1996): lo storico rivale avrebbe acquisito il 7% circa delle azioni della Apple (senza diritto di voto in assemblea), per un controvalore di 150 milioni di dollari, impegnandosi a realizzare versioni di Internet Explorer e Office per Macintosh ed a chiudere le cause in corso con licenze incrociate sui brevetti[12]. L’acquisto delle azioni era subordinato a un accordo che prevedeva l’installazione del web browser di Microsoft su tutti i computer prodotti dalla Apple per i cinque anni seguenti (Microsoft Explorer Macintosh Edition).

Jobs, divenuto il 16 settembre amministratore delegato ad interim con un compenso simbolico di un dollaro annuo fino al 2001[13][14][15], riuscì a far risorgere Apple[16], promuovendo soprattutto lo sviluppo della linea iMac dal settembre 1998[17]. L’idea di Jobs fu di puntare alla realizzazione di nuovi dispositivi e dei relativi software producendo lettori di mp3 come l’iPod e, nel decennio successivo, smartphone come l’iPhone, e tablet come l’iPad[18].

Il 21 dicembre 1996 il consiglio d’amministrazione votò l’acquisizione di NeXT per 400 milioni di dollari con l’intenzione di utilizzarne il sistema operativo, NeXTSTEP, come base per le future versioni del sistema operativo macOS (entrambi utilizzano un kernel Unix). Jobs divenne consigliere personale del presidente Gil Amelio[19] che pochi mesi dopo, l’11 luglio 1997, diede le dimissioni insieme al suo braccio destro Ellen Hancock[20].

Nel 2001 la Apple lanciò sul mercato Mac OS X, un sistema operativo rivolto sia alle utenze private che a quelle professionali; a differenza delle precedenti versioni introduceva una nuova interfaccia grafica rendendo disponibili anche le librerie Carbon per consentire agli sviluppatori di effettuare in modo rapido il porting del vecchio e ampio parco software di Mac OS 9 sul nuovo sistema operativo. Col Mac OS X la Apple consolidò la propria quota di mercato.

Nel 2003 la Apple deteneva circa il 5% del mercato dei personal computer[21]. La crisi finanziaria viene successivamente superata: le azioni in mano alla Microsoft vengono ricomprate, anche se la quota di mercato continuava ad assottigliarsi e nel 2004 raggiungeva il 3%. Vengono anche presentati i processori PowerPC G4 e l’iBook.

Nel 2002 viene presentato il nuovo iMac G4, dotato di una base semisferica collegata a uno schermo TFT tramite un braccio metallico orientabile. Questo modello è stato dismesso nell’estate del 2004. Il nuovo modello l’iMac G5, basato sul PowerPC G5, è stato presentato il 31 agosto 2004. Questo modello racchiude l’intera logica del computer nello schermo TFT. Il nuovo iMac è uno dei computer più silenziosi e sottili che esistano sul mercato.

Immagine dell’Apple Store inglese. Aperto a Londra in Regent Street il 20 novembre 2004, è il primo punto vendita di Apple in Europa e il terzo fuori dagli Stati Uniti.

Nel 2007 Apple mette in commercio un nuovo prodotto, l’iPhone, uno smartphone con lo schermo multi-touch, con il quale pone le basi per l’ingresso di Apple nel settore della telefonia mobile.[22][23][24] Nei primi 200 giorni di vendita, l’iPhone conquista il 19% del mercato degli smartphone con 4 milioni di unità vendute.[22]

Jobs morì il 5 ottobre del 2011 ma aveva già lasciato la carica il 24 agosto 2011 per via della malattia che lo colpiva, e venne sostituito dal direttore operativo Tim Cook.[25] Nonostante tutto l’azienda riuscì comunque ad andare avanti: nel 2015 venne messo in commercio l’Apple Watch e nel 2017 nacque l’iPhone X, che diede inizio al successo dei telefonini a schermo intero e senza bordi. Alla fine degli anni 2010 apparvero le AirPods (auricolari wireless) e la Apple Card, presentata nel 2019 negli Stati Uniti. Il 1° novembre 2019 lancerà in centocinquanta Paesi il servizio streaming Apple TV+.[26]