Tramways Provinciaux de Naples S. A. des

Costituzione: 26 novembre 1884

Codice ISMIN: 874

La Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP), comunemente nota come società Belga era la concessionaria di una rete di tranvie provinciali che collegavano Napoli con numerose località della provincia. Fondata nel 1881 dall'imprenditore belga Édouard Otlet, la SATP attuò un piano di espansione che la portò a realizzare e gestire un'infrastruttura fondamentale per il rilancio dell'economia delle zone attraversate.
I pesanti danneggiamenti a mezzi e impianti durante la seconda guerra mondiale cambiarono radicalmente la situazione economica dell'azienda, che in pochi anni fu indotta a cedere le attività in favore di una società italiana che provvedette a sopprimere l'esercizio tranviario. La SATP fu disciolta nel 1957.

Dati societariAltro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-874--Napoli19201 azione privilegiata al portatore da 100 Franchi belgiR2 (1001-5000 pezzi)S1 (da 0 a 25 €)
B-874Tramways Provinciaux de Naples S. A. des-2Brux. Imp. V. Monnom.Napoli19281 azione al portatoreR2 (1001-5000 pezzi)S1 (da 0 a 25 €)

La Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP), comunemente nota come società Belga era la concessionaria di una rete di tranvie provinciali che collegavano Napoli con numerose località della provincia. Fondata nel 1881 dall’imprenditore belga Édouard Otlet, la SATP attuò un piano di espansione che la portò a realizzare e gestire un’infrastruttura fondamentale per il rilancio dell’economia delle zone attraversate.
I pesanti danneggiamenti a mezzi e impianti durante la seconda guerra mondiale cambiarono radicalmente la situazione economica dell’azienda, che in pochi anni fu indotta a cedere le attività in favore di una società italiana che provvedette a sopprimere l’esercizio tranviario. La SATP fu disciolta nel 1957.

Dati societari

Materiale rotabile

Le prime otto locomotive a vapore furono ordinate alla Krauss di Monaco dall’Otlet nel 1881, precedentemente alla costituzione della SATN; sei di esse erano a 2 assi, mentre le rimanenti due erano a 3 assi. Un secondo lotto di altrettante unità, di cui due a 3 assi, si affiancò l’anno successivo, in occasione dell’attivazione della linea per Aversa. Una diciassettesima, costruita anch’essa dalla Krauss ma nello stabilimento di Sendlig si aggiunse in seguito proveniente dalle cosiddette “Tranvie del Nord” che esercivano la linea Napoli-Giugliano e presso le quali fece per un breve tempo servizio l’esemplare con numero di fabbrica 951. Al termine del servizio a vapore una delle locomotive, probabilmente quella con numero di costruzione 947, rientrò in toscana come esemplare n. 22 della linea Firenze-Greve in Chianti.
Accanto alle locomotive, della dotazione d’origine facevano parte diverse carrozze rimorchiate dei costruttori Grondona (due differenti serie) e “Metallurgica”, che nel 1898 risultavano pari a 48 esemplari.
In occasione dell’avvio dei servizi a trazione elettrica furono acquistate 12 elettromotrici a carrelli ordinate nel 1911 alla Baume et Marpent per il tramite della Union Elektricitäts Geselleshaft (UEG), cui si aggiungeso l’anno successivo ulteriori 7 unità. Nel 1903 otto nuovi tram vennero consegnati dalla Società Franco-Belga, dotati anch’essi come i precedenti di motori General Electric ed equipaggiamenti elettrici Thomson-Houston; ulteriori 2 e 4 unità si aggiunsero rispettivamente nel 1904 e 1909. Nel medesimo periodo furono pubblicate edizioni aggiornate al 1908 del Regolamento di servizio per la trazione elettricae del Regolamento pel servizio dei segnali, editi a Napoli dalla stessa SATP.
Nel 1910 giunsero tre vetture di minori dimensioni, a due assi, consegnate dalla Carrosserie Industrielle di Parigi assieme alle rispettive rimorchiate. Dieci nuove elettromotrici a carrelli con rimorchiate furono acquistate nel 1912 dalla Ditta Preston; esse si distinguevano per la presenza di un lucernaio che si estendeva per l’intera lunghezza dei rotabili.
Infine, nel biennio 1927-1928 giunsero sui binari SATP le ultime dieci elettromotrici, realizzate dalle Officine Ferroviarie Meridionali (OFM) di tipologia analoga rispetto ai due coevi esemplari destinati alla Ferrovia del Vesuvio.
Sempre per l’esercizio a trazione elettrica la UEG attrezzò 43 rimorchiate, parte delle quali come ricostruzione delle carrozze del parco d’origine, cui si aggiunsero in seguito ulteriori unità consegnate in piccole serie e in maggior numero durante il rinnovamento avvenuto fra le due guerre mondiali.