Prestito a Premi Riordinato della Duchessa Bevilacqua Vedova La Masa

Costituzione: 6 maggio 1866

Codice ISMIN: 923

Giuseppe La Masa (Trabia, 30 novembre 1819 – Roma, 29 marzo 1881) è stato un patriota e politicoitaliano. A lui è intitolato l'omonimo cacciatorpediniere della Marina Militare italiana.

Biografia

Repubblicano, Giuseppe La Masa dopo gli studi a Palermo fu presto esiliato nel 1844 per motivi politici. Vi ritornò nel 1847-48 per partecipare alla rivoluzione siciliana. Qui capeggiò con Rosolino Pilo l'insurrezione palermitana del 12 gennaio 1848, e fu uno dei protagonisti militari del regime liberale installato in Sicilia fino al maggio 1849.
Rioccupata l'isola dai borboni visse in esilio a Malta, Parigi e Torino. Nel 1853 si distaccò dalle posizioni repubblicane, e nel 1859 si avvicinò ai moderati siciliani in esilio guidati... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-923Prestito a Premi Riordinato della Duchessa Bevilacqua Vedova La Masa-1Officina Carte-Valori, Bontempelli - RomaRoma18881 obbligazione da Lire 10R2 (1001-5000 pezzi)S1 (da 0 a 25 €)
B-923Prestito a Premi Riordinato della Duchessa Bevilacqua Vedova La Masa-2-Firenze18881 obbligazioneR6 (51-100 pezzi)S5 (da 251 a 500 €)

Giuseppe La Masa (Trabia, 30 novembre 1819 – Roma, 29 marzo 1881) è stato un patriota e politicoitaliano. A lui è intitolato l’omonimo cacciatorpediniere della Marina Militare italiana.

Biografia

Repubblicano, Giuseppe La Masa dopo gli studi a Palermo fu presto esiliato nel 1844 per motivi politici. Vi ritornò nel 1847-48 per partecipare alla rivoluzione siciliana. Qui capeggiò con Rosolino Pilo l’insurrezione palermitana del 12 gennaio 1848, e fu uno dei protagonisti militari del regime liberale installato in Sicilia fino al maggio 1849.
Rioccupata l’isola dai borboni visse in esilio a Malta, Parigi e Torino. Nel 1853 si distaccò dalle posizioni repubblicane, e nel 1859 si avvicinò ai moderati siciliani in esilio guidati da Vincenzo Fardella. Recatosi in Toscana, durante il Governo Provvisorio Toscano, ne fu espulso da Bettino Ricasoli per le sue posizioni unitarie.
Partecipò così attivamente alla Spedizione dei Mille, occupandosi soprattutto del coordinamento dei volontari siciliani (chiamati picciotti), in particolare durante l’insurrezione di Palermo. Nominato generale da Garibaldi, fu al comando della brigata Sicula, sostituito a fine ottobre da Giovanni Corrao. Non seguì infatti Garibaldi sul continente. Dopo l’Unità fu inserito col grado di maggior generale nei ruoli del Regio esercito.
Fu poi deputato alla Camera nelle file della sinistra. Eletto nel 1861 deputato nel collegio di Termini nell’ottava, nona e decima legislatura, restò in parlamento fino al 1870[4], schierandosi all’opposizione.