Nuovo Motore Barsanti Matteucci Soc. An. del

Costituzione: 1854

Pagina libro: 214

Codice ISMIN: 11463

Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. La società da essi creata è la più antica SpA italiana del settore automobilistico e fu la prima al mondo a produrre motori a scoppio per uso industriale.
Padre Eugenio - al secolo Nicolò Barsanti (1821-1864) - sacerdote dell’ordine degli Scolopi, fu professore di materie scientifiche a Volterra e a Firenze. Lì conobbe l’ingegnere Felice Matteucci (1808-1887), che aveva studiato anche a Parigi, e insieme analizzarono il fenomeno per cui una miscela di aria e combustibile compressa da un pistone, esplodendo, sviluppa l’energia necessaria a ricacciare indietro il pistone. I due ricercatori compresero subito che quell’energia poteva essere trasformata in movimento, in modo analogo a quanto succede nella macchina a vapo... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-11463Nuovo Motore Barsanti Matteucci Soc. An. del-1N.D.Firenze18541 azione di fondazione da Lire 84R8 (11-25 pezzi)S8 (da 1.501 a 2.000 €)

Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. La società da essi creata è la più antica SpA italiana del settore automobilistico e fu la prima al mondo a produrre motori a scoppio per uso industriale.
Padre Eugenio – al secolo Nicolò Barsanti (1821-1864) – sacerdote dell’ordine degli Scolopi, fu professore di materie scientifiche a Volterra e a Firenze. Lì conobbe l’ingegnere Felice Matteucci (1808-1887), che aveva studiato anche a Parigi, e insieme analizzarono il fenomeno per cui una miscela di aria e combustibile compressa da un pistone, esplodendo, sviluppa l’energia necessaria a ricacciare indietro il pistone. I due ricercatori compresero subito che quell’energia poteva essere trasformata in movimento, in modo analogo a quanto succede nella macchina a vapore, ma senza gli stessi inconvenienti. Realizzarono per primi un modello di motore a scoppio e lo depositarono a Firenze, presso l’Accademia dei Georgofili, il 5 giugno 1853. L’anno dopo fondarono la Società Anonima del Nuovo Motore Barsanti Matteucci e successivamente ne brevettarono il progetto in Inghilterra, Francia, Belgio, Prussia e nel Regno di Piemonte, per evitare che qualche altro inventore se ne appropriasse.
La costruzione del nuovo motore a scoppio iniziò nel 1856 a Firenze presso gli stabilimenti dell’ingegner Pietro Benini (1813-1895). Si trattava di un modello a due cilindri che sviluppava una potenza di 5 CV. Poi, con l’aiuto di un meccanico di Forlì – Giovanni Battista Babacci – i due inventori realizzarono un modello di motore a due pistoni sovrapposti, che più tardi venne prodotto a Zurigo dalla ditta Escher-Wyss.
Un altro prototipo monocilindrico da 4 CV del nuovo motore venne realizzato dalle Officine Bauer – poi Breda – di Milano.
La rivista inglese The Engineer pubblicò nel 1858 il progetto del motore Barsanti-Matteucci, sconvolgendo l’opinione pubblica mondiale. Nel 1860 le Officine Meccaniche del Pignone di Firenze approntarono un modellino funzionante del nuovo motore a scoppio e lo presentarono all’Esposizione Nazionale delle Arti e delle Industrie di Firenze del 1861. Il nuovo motore fu anche premiato con medaglia d’argento dal Regio Istituto Lombardo di Scienze, Lettere e Arti.
A questo punto, Barsanti e Matteucci decisero di affidare la produzione industriale di un motore da 4 CV (basato sul prototipo costruito dalle Officine Bauer) alla società belga di John Cockerill. Ma Barsanti morì di tifo in Belgio nel 1864 e Matteucci da solo non riuscì più a far fronte alla gestione aziendale e alla tutela dei brevetti: così la Società Anonima del Nuovo Motore fallì. Nel 1877 l’ingegnere tedesco Nikolaus August Otto brevettò un modello di motore a scoppio quasi identico a quello dei due inventori italiani. Matteucci protestò, esibendo i brevetti depositati in Inghilterra, Francia, Belgio e Italia, ma non ottenne il riconoscimento internazionale della sua invenzione. Infine morì nel 1887, depresso e amareggiato.