Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze

Costituzione: Decreto 9 Febbario 1725

Pagina libro: 125

Codice ISMIN: 553

I Monti Fiorentini

Questi  documenti  sono  molto  rari  e  sono  stampati  e  manoscritti  su  pergamena  con  splendide incisioni che solitamente rappresent... Altro

ISMIN Immagine Città Emissione Taglio Rarità Valore
A-553Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze-1Firenze1724100 ducatiR8 (11-25 pezzi)S10 (da 2.501 a 3.000 €)
B-553Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze-2Firenze1726100 ducatiR11 (2 pezzi conosciuti)S10 (da 2.501 a 3.000 €)
C-553Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze-3Firenze1729100 ducatiR12 (1 pezzo conosciuto)S12 (da 3.501 a 4.000 €)
D-553Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze-4Firenze1726100 ducatiR8 (11-25 pezzi)S10 (da 2.501 a 3.000 €)
E-553Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze-5Firenze1726100 ducatiR8 (11-25 pezzi)S10 (da 2.501 a 3.000 €)
F-553Monte Redimibile Secondo della Città di Firenze-6Firenze1726100 ducatiR8 (11-25 pezzi)S10 (da 2.501 a 3.000 €)

I Monti Fiorentini

Questi  documenti  sono  molto  rari  e  sono  stampati  e  manoscritti  su  pergamena  con  splendide incisioni che solitamente rappresentavano gli stemmi dei regnanti dell’epoca. I  monti  risalgono  alle  medioevali   istituzioni   di   credito  su   pegno. Dal  XVI  secolo  si  procuravano i  fondi  ricevendo depositi  in  contanti  dai  cittadini  dietro il  rilascio di  certificati  di  credito nominativi  detti  Luoghi  (termine  che sta  ad  indicare  quote  di  capitale).  Con  la  progressiva  evoluzione  del  sistema bancario  i  Monti  diventarono  veri  e  propri  istituti  di  credito,  alcuni  dei  quali  tuttora  esistenti.  L`importo  dei  Luoghi era  sempre  elevato:  in  genere presso i  Monti  fiorentini  il  loro valore unitario era  di  100 Scudi, ammontare di tutto  rispetto per  l`epoca e di certo fuori  dalla portata del piccolo risparmiatore. Così per rendere  l`investimento  accessibile  a tutti,  fu  consentita  anche  la  collocazione di  porzioni  di  luogo,  purché non inferiori ad un quarto (pari a 25 Scudi).

I  Luoghi  si  definivano  ”vacabili”  se  a  fondo  perduto  ovvero  estinguibili  con  la  morte  del  montista  (in  tal  caso rappresentavano  puri  certificati  di  rendita  vitalizia),  oppure  ”non  vacabili” se redimibili  (in  tal caso assumevano la  qualità di  titoli rappresentativi  di  capitale,  trasmissibili  e  duraturi).  Tali  certificati  di  deposito  si  possono  considerare  i  più vecchi  documenti bancari italiani.