La Virginia Soc. Ind. di Miniere in Valsassina presso Lecco

Costituzione: N.D.

Pagina libro: 260

Codice ISMIN: 9095

Un’azione di 250 lire, particolarmente rara, emanata il 3 luglio 1862 da “La Virginia” – Società Industriale di Miniere in Valsassina presso Lecco. La società bergamasca fa capo a Giacomo Streiff, imprenditore di origine svizzera del cantone di Glarona, già proprietario di una miniera di rame in Cortabbio e di una di piombo in Ballabio, entrambi paesi della Valsassina. Nello specifico, il signor Streiff costituisce “La Virginia” in accomandita con capitale di lire cento cinquanta mila in seicento azioni da lire 250, delle quali solo duecento da alienare. La società, di cui è direttore lo Streiff, è diretta da un consiglio di sorveglianza presieduto dallo Zuppinger. La società  si occupa della coltivazione delle miniere di ra... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-9095La Virginia Soc. Ind. di Miniere in Valsassina presso Lecco-1N.D.Bergamo18621 azione al portatore da Lire 250R4 (251-500 pezzi)S4 (da 101 a 250 €)

Un’azione di 250 lire, particolarmente rara, emanata il 3 luglio 1862 da “La Virginia” – Società Industriale di Miniere in Valsassina presso Lecco. La società bergamasca fa capo a Giacomo Streiff, imprenditore di origine svizzera del cantone di Glarona, già proprietario di una miniera di rame in Cortabbio e di una di piombo in Ballabio, entrambi paesi della Valsassina. Nello specifico, il signor Streiff costituisce “La Virginia” in accomandita con capitale di lire cento cinquanta mila in seicento azioni da lire 250, delle quali solo duecento da alienare. La società, di cui è direttore lo Streiff, è diretta da un consiglio di sorveglianza presieduto dallo Zuppinger. La società  si occupa della coltivazione delle miniere di rame e piombo argentifero nella Valsassina. Geograficamente questa valle si trova racchiusa tra il gruppo delle Grigne, a occidente, e il gruppo delle Alpi Orobie, che, a semicerchio da oriente a settentrione, la separano dalle valli bergamasche e dalla Valtellina. Si collega al ramo lecchese del Lago di Como grazie a due sbocchi, a Lecco e a Bellano. La valle è percorsa in tutta la sua lunghezza dal torrente Pioverna, il quale nasce dalla Grigna e scorre verso nord per sfociare nel Lago di Como all’altezza di Bellano, comune nel quale il torrente forma una spettacolare forra chiamata l’Orrido di Bellano. La Valsassina nel 1862, dopo la Sardegna, è sicuramente la terra che promette maggiore fortuna metallurgica.

Schermata 2016-07-06 alle 10.08.58Una descrizione efficace della nascita de “La Virginia” viene fatta da Giuseppe Arrigoni nella sua “Relazione sullo scavo attuale delle miniere di rame e piombo” diretta al prefetto della provincia il 1 gennaio 1863 (fonte valsassinacultura.it): “Spenta dopo lunga agonia la industria del ferro e derelitte le miniere, uno dei canopai di Introbio, che andava a lavorare in Piemonte, ritornato in patria e trovati sul monte Valbona, vicino al Pizzo dei Tre Signori, i segnali di una miniera di piombo argentifero, ne mostrò i campioni a distinti ingegneri mineralogici, e questi nell’ottobre del 1861 riconobbero sul luogo l’importanza mineraria di questi monti e ordinarono subitamente gli scavi. Dato così il primo impulso, una lodevole smania per la ricerca di minerali si diffuse negli abitanti del mandamento; cosicché fino ad ieri, e quindi in poco più di un anno ben 48 permessi di indagine vennero richiesti a codesta prefettura. Per lo scavo e per la coltivazione di esse si istituì in Bergamo una Società sotto la Ditta G. Streiff e C. col capitale di un milione di lire diviso in 4000 azioni”. “La Virginia” possiede in breve tempo 41 miniere in tutta valle. Insieme a queste la società si premura di costruire infrastrutture e case per i minatori. Un altro estratto dell’epoca, trattato da wikisource.org, descrive bene la trasformazione subita dalla valle: “Essa ( “La Virginia” ndr) deliberò di acquistare tutte le miniere di quella valle, e già nel novembre del 1862 ne era venuta in possesso di quaranta, e da più mesi avea costrutta via carreggiabile di otto chilometri da Introbio a Valbona, e casa comoda su quell’ardua vetta pei bisogni de’ minatori, ed andava collocando ad Introbio machine inglesi per lavare e triturare il minerale che intende spedire sui mercati di Swansea, come si vende quello della Sardegna a Genova ed a Marsiglia. A queste machine quel minerale che non è prossimo e sulle vie comode, ma nelle alture sovrastanti, sarà tradotto rotto ed economicamente in slitte raccomandate a corde già collocate”. Ma questo florido periodo dell’estrazione mineraria, nonostante i toni enfatici dell’epoca, dura pochi anni e la Valsassina conoscerà anche lungi periodi di disoccupazione e miseria.

 

1862LAVIRGINIA