Ferrovie e Costruzioni S.p.A. Fer. Co.

Costituzione: 20 gennaio 1950

Nazione: Italia

Codice ISMIN: 382

La storia delle ferrovie in Italia ebbe inizio con l'apertura di un breve tratto di linea ai piedi del Vesuvio, la Napoli-Portici di poco più di sette chilometri, che venne inaugurata il 3 ottobre 1839.

L'inaugurazione della Stockton-Darlington, prima linea ferroviaria commerciale, avvenuta nel 1825, accese entusiasmi e progetti in tutta Europa, per l'utilizzo di quello che si era rivelato subito essere un formidabile mezzo di trasporto al servizio sia delle persone sia dell'industria e del commercio.

A differenza di altri stati come il Regno unito o la Francia, in Italia lo sviluppo venne frenato da fattori negativi quali l'accidentata orografia della penisola e, soprattutto, la divisione politica e l'influenza politica straniera che indirizza... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-382Ferrovie e Costruzioni S.p.A. Fer. Co.-1Poligrafico ROGGERO & TORTIA - TorinoTorino1959VariabileR2 (1001-5000 pezzi)S2 (da 26 a 50 €)
B-382--Torino19621 azione nominativa da Lire 100R1 (Più di 5000 pezzi)S1 (da 0 a 25 €)

La storia delle ferrovie in Italia ebbe inizio con l’apertura di un breve tratto di linea ai piedi del Vesuvio, la Napoli-Portici di poco più di sette chilometri, che venne inaugurata il 3 ottobre 1839.

L’inaugurazione della Stockton-Darlington, prima linea ferroviaria commerciale, avvenuta nel 1825, accese entusiasmi e progetti in tutta Europa, per l’utilizzo di quello che si era rivelato subito essere un formidabile mezzo di trasporto al servizio sia delle persone sia dell’industria e del commercio.

A differenza di altri stati come il Regno unito o la Francia, in Italia lo sviluppo venne frenato da fattori negativi quali l’accidentata orografia della penisola e, soprattutto, la divisione politica e l’influenza politica straniera che indirizzava la scelta di percorsi e di tecnologia secondo interessi diversi da quelli delle popolazioni che la struttura doveva servire. Un esempio: la scelta di collegare Bologna con Pistoia, oltre alle diatribe economiche e campanilistiche fra Pistoia e Prato, derivò dalla volontà dell’Austria di unire il Regno Lombardo Veneto con il porto di Livorno, considerato strategico per un veloce spostamento di uomini e materiali a supporto della marina imperiale che non possedeva basi sul Tirreno.

I primi progetti ferroviari, nel Regno soggetto all’Impero Austriaco, si concretizzarono il 2 settembre 1835 quando la Camera di Commercio di Venezia prese in esame la proposta di Sebastiano Wagner, commerciante, e Francesco Varé, ingegnere, entrambi veneziani, di una linea ferroviaria che unisse le due capitali del Regno: Milano e Venezia. Considerata all’epoca un’impresa di dimensioni epiche per la sua lunghezza e per la necessità del ponte sulla laguna, la costruzione della Ferrovia Milano-Venezia iniziò il suo cammino, cosparso di insidie e complicazioni anche di carattere internazionale. Fra feroci polemiche, atti giudiziari, interventi politici anche presso la corte di Vienna la realizzazione procedette faticosamente; nel 1842 venne inaugurato il tratto Padova-Mestre di 29 km, e nel 1846 i tratti Milano-Treviglio di 32 km, il tratto Padova-Vicenza di 30 km e il ponte sulla laguna di Venezia. Nel 1854venne aperto il tratto tra Verona e Coccaglio, nell’ottica di collegare il Veneto con Milano passando per Bergamo.

La vicenda della “Ferdinandea” (come venne chiamata in onore dell’imperatore austriaco Ferdinando I che vide i suoi primi passi) arrivò a una conclusione solo nel 1878, ad annessione del Veneto già avvenuta, quando fu completato il collegamento diretto fra Treviglio e Coccaglio che eliminava la deviazione per Bergamo, peraltro non prevista nel progetto iniziale dell’opera, stilato dall’ing. Giovanni Milani nel 1838.

Sul numero di agosto del 1836 di Biblioteca Italiana, l’ingegner Giuseppe Bruschetti pubblicò il progetto della linea Milano-Como che aveva avuto come promotore iniziale Zanino Volta, ingegnere e figlio del molto più noto Alessandro. Il progetto generò un’accanita discussione fra il progettista stesso e Carlo Cattaneo, che ne rilevò decine di manchevolezze. Ad ogni modo i tentativi di Volta non ebbero successo e il progetto, per certi versi, confluì in quello della ferrovia Milano-Monza.

Quest’ultima era stata inaugurata nel 1840 ed era lunga poco più di 12 km; l’imperatore d’Austria ne aveva concesso il privilegio alla ditta Holzhammer di Bolzano, guidata dal finanziere Johann Putzer von Reibegg.

Questi primi progetti e prime realizzazioni misero in moto altri progetti, come la Venezia–Trieste, prolungamento della linea proveniente da Vienna; il progetto per una Milano-Piacenza, che verrà conglobato nella concessione della Ferrovia dell’Italia Centrale; il previsto collegamento fra la “Ferdinandea” e Mantova portò all’idea della linea Mantova-Borgoforte anch’essa da prolungarsi fino a Reggio Emilia dove sarebbe confluita nella “Centrale”. Si stesero binari anche verso il Ticinonella previsione di dover collegare Milano con Torino, capitale del Regno di Sardegna.

Nel 1859 fu inaugurato il tratto Verona–Bolzano della linea ferroviaria del Brennero; Bolzano fu poi collegata a Innsbruck nel 1867.