Elettrica Selt – Valdarno Soc.
Costituzione: 20 giugno 1905
Codice ISMIN: 4795
COSTITUITA IL 20 GIUGNO 1905
l Gruppo Orlando entra anche nel settore elettrico, tramite la SELT - Società Ligure Toscana di Elettricità con il sostegno del gruppo industriale degli Odero di Genova e della Banca Commerciale Italiana. La SELT iniziò lo sfruttamento idroelettrico della Garfagnana, l'area regionale più ricca di acque e di salti di quota. Nel 1923 una complessa manovra finanziaria portò alla fusione della SELT con la Valdarno e al controllo da parte della nuova società del pacchetto azionario de' La Centrale società per il finanziamento di imprese elettriche (proprietaria del grande impianto di Nera Montoro in Umbria). L'operazione, condotta da Alberto Lodolo con il sostegno di importanti gruppi industriali e finanziari (Bastogi, Orlando,... Altro
COSTITUITA IL 20 GIUGNO 1905
l Gruppo Orlando entra anche nel settore elettrico, tramite la SELT – Società Ligure Toscana di Elettricità con il sostegno del gruppo industriale degli Odero di Genova e della Banca Commerciale Italiana. La SELT iniziò lo sfruttamento idroelettrico della Garfagnana, l’area regionale più ricca di acque e di salti di quota. Nel 1923 una complessa manovra finanziaria portò alla fusione della SELT con la Valdarno e al controllo da parte della nuova società del pacchetto azionario de’ La Centrale società per il finanziamento di imprese elettriche (proprietaria del grande impianto di Nera Montoro in Umbria). L’operazione, condotta da Alberto Lodolo con il sostegno di importanti gruppi industriali e finanziari (Bastogi, Orlando, Credito Italiano, Banco di Roma e Banca Commerciale), coadiuvati dalla Mediobanca, portò alla costituzione della società finanziaria Centrale che in breve tempo controllò le più importanti società elettriche della Toscana e del Lazio (tra cui la Romana di Elettricità) e la società telefonica TETI. Nel dopoguerra, dopo la ricostruzione e l’ammodernamento degli impianti distrutti (la maggior parte di quelli esistenti), la Selt-Valdarno continuò lo sfruttamento idroelettrico del bacino imbrifero del Serchio e più tardi dell’Arno. Per il bilancio energetico regionale fu determinante, soprattutto a partire da questo secondo dopoguerra, il contributo degli impianti termici di Livorno, Piombino, Portoferraio, S. Barbara.