Elettrica Sarda Soc.
Costituzione: 4 novembre 1911
Codice ISMIN: 10954
La S.E.S. (Società Elettrica Sarda) nacque a Livorno il 4 Novembre 1911 al numero 2 di via del Fante nei locali della Società Ligure di Elettricità. L’atto fu stilato davanti ad un notaio e testimoni. I fondatori erano degli industriali e tra i quali l’ingegner Alfredo Lodolo che rappresentava Luigi Merello industriale genovese che fu un vero pioniere dell’industrializzazione ed autentico benefattore della Sardegna. Erano persone lungimiranti che capivano quale era l’importanza dell’energia elettrica per il futuro della Sardegna. Si scelse come sede Livorno perche già sede della Società Ligure Toscana di Elettricità di cui la S.E.S era una discendenza: Il capitale della Società fu stabilito in seicentomila lire diviso in azioni da cento lire. Le azioni si di... Altro
La S.E.S. (Società Elettrica Sarda) nacque a Livorno il 4 Novembre 1911 al numero 2 di via del Fante nei locali della Società Ligure di Elettricità. L’atto fu stilato davanti ad un notaio e testimoni. I fondatori erano degli industriali e tra i quali l’ingegner Alfredo Lodolo che rappresentava Luigi Merello industriale genovese che fu un vero pioniere dell’industrializzazione ed autentico benefattore della Sardegna. Erano persone lungimiranti che capivano quale era l’importanza dell’energia elettrica per il futuro della Sardegna. Si scelse come sede Livorno perche già sede della Società Ligure Toscana di Elettricità di cui la S.E.S era una discendenza: Il capitale della Società fu stabilito in seicentomila lire diviso in azioni da cento lire. Le azioni si diffusero rapidamente e per quanto la maggior parte di esse rimase concentrata nei vari Enti e gruppi finanziari, buona parte vennero acquistate anche dai privati. Il programma della costituenda società era molto ardito e praticamente proponeva: “l’esercizio di centrali generatrici di energia elettrica per forza motrice, illuminazione e trazione, o per altri scopi industriali, l’esercizio delle ferrovie e tranvie e l’assunzione di concessioni di forza idraulica.” Finalmente qualcuno si lanciava in un’impresa a dir poco titanica per portare un po’ di beneficio a questa terra povera arida e flagellata dalla malaria e la tubercolosi.