Cassa Operaia di Sconto e Pegni – Taranto

Costituzione: 1883

Pagina libro: 592

Codice ISMIN: 6319

La banca fu fondata nel 1883 dalla Società Operaia Tarantina di Mutuo Soccorso che ne trasse grandi benefici per la sua opera assistenziale e previdenziale, essendo sostenuta nelle rilevanti spese per i sussidi agli inabili al lavoro e le pensioni. La cassa, inoltre partecipò alla ripresa economica della città, sovvenzionando - con minimo tasso d’interesse - l’artigianato, le piccole industrie e le imprese edili. Nel decennio 1920-1930 assunse l’importanza e le proporzioni di un vero e proprio istituto bancario, aprendo varie agenzie in tutta la regione. Tuttavia, essendo l’allora presidente D’Ammacco in forte disaccordo con il regime fascista, la cassa venne screditata e osteggiata al punto da dover chiudere i battenti nel 1929, trascinando in rovina numerose aziende.

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-6319Cassa Operaia di Sconto e Pegni – Taranto-1F. D’AlessandroTaranto1903VariabileR4 (251-500 pezzi)S4 (da 101 a 250 €)
B-6319Cassa Operaia di Sconto e Pegni – Taranto-2-Taranto1911Azione nominativa cumulativa da Lire 25R3 (501-1000 pezzi)S4 (da 101 a 250 €)
C-6319Cassa Operaia di Sconto e Pegni – Taranto-3-Taranto1923VariabileR3 (501-1000 pezzi)S4 (da 101 a 250 €)
D-6319--Taranto1925Azione nominativa cumulativa da Lire 25R3 (501-1000 pezzi)S4 (da 101 a 250 €)

La banca fu fondata nel 1883 dalla Società Operaia Tarantina di Mutuo Soccorso che ne trasse grandi benefici per la sua opera assistenziale e previdenziale, essendo sostenuta nelle rilevanti spese per i sussidi agli inabili al lavoro e le pensioni. La cassa, inoltre partecipò alla ripresa economica della città, sovvenzionando – con minimo tasso d’interesse – l’artigianato, le piccole industrie e le imprese edili. Nel decennio 1920-1930 assunse l’importanza e le proporzioni di un vero e proprio istituto bancario, aprendo varie agenzie in tutta la regione. Tuttavia, essendo l’allora presidente D’Ammacco in forte disaccordo con il regime fascista, la cassa venne screditata e osteggiata al punto da dover chiudere i battenti nel 1929, trascinando in rovina numerose aziende.