Banca Popolare di Lugo

Costituzione: 27 giugno 1867

Pagina libro: 280

Codice ISMIN: 4191

APPROVATA CON REALE DECRETO 27 GIUGNO 1867

Lugo (Lugh in romagnolo) è un comune italiano di 32.891 abitanti in provincia di Ravenna.

Geografia e clima

Lugo è situata nel sentore nord occidentale dell'ampia e fertile pianura alluvionale che circonda Ravenna, fra i fiumi Santerno e Senio. Il territorio comunale è attraversato da una fitta rete di canali, fra i quali il Canale dei Molini di Castel Bolognese, che hanno modellato queste terre, un tempo allagate, attraverso la bonifica.
Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della Romagna, è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi ed umidi ed estati calde ed afose. In autunno e in primavera si formano le nebbie che riducono la... Altro

ISMIN Immagine Stampatore Provincia Emissione Taglio Rarità Valore
A-4191Banca Popolare di Lugo-1N.D.Ravenna18701 azioneR7 (26-50 pezzi)S5 (da 251 a 500 €)
B-4191--Ravenna1891Azione nominativa da Lire 50R3 (501-1000 pezzi)S5 (da 251 a 500 €)

APPROVATA CON REALE DECRETO 27 GIUGNO 1867

Lugo (Lugh in romagnolo) è un comune italiano di 32.891 abitanti in provincia di Ravenna.

Geografia e clima

Lugo è situata nel sentore nord occidentale dell’ampia e fertile pianura alluvionale che circonda Ravenna, fra i fiumi Santerno e Senio. Il territorio comunale è attraversato da una fitta rete di canali, fra i quali il Canale dei Molini di Castel Bolognese, che hanno modellato queste terre, un tempo allagate, attraverso la bonifica.
Il clima che caratterizza Lugo, così come tutte le zone interne pianeggianti della Romagna, è di tipo temperato subcontinentale, con inverni piuttosto freddi ed umidi ed estati calde ed afose. In autunno e in primavera si formano le nebbie che riducono la visibilità. In inverno possono sopraggiungere nevicate e venti forti da nord-est (bora), e gelate nei giorni in cui c’è il sole con temperature molto basse. Riguardo quest’ultima cosa, nel febbraio 2012 durante la grande ondata di freddo che investì l’Italia oltre le copiose nevicate si raggiunsero i -11 °C in diversi giorni grazie all’effetto albedo.

La dominazione francese ebbe termine nel 1814. Con la Restaurazione Lugo tornò a far parte dello Stato Pontificio, ritornando nella Legazione di Ferrara. Nel 1817 papa Pio VII concesse a Lugo il titolo di Città, anche in riconoscimento della resistenza armata ai francesi di 21 anni prima.

Negli anni seguenti si diffusero a Lugo, come in tutti i principali centri della Romagna pontificia, le idee mazziniane e sorsero circoli carbonari. Nel 1831 molti lughesi parteciparono ai moti rivoluzionari; i repubblicani costituirono la Guardia nazionale, corpo di cittadini armati. L’intervento dell’esercito austriaco ne impose lo scioglimento. Nel 1848 lo Stato Pontificio introdusse la Guardia civica, un corpo militare formato dai ceti urbani, per la tutela dell’ordine pubblico.

Nel 1848 allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza, il Papa dichiarò la neutralità dello Stato della Chiesa. Nonostante ciò, 250 lughesi si arruolarono volontari e combatterono in Veneto inquadrati nel Battaglione del Senio.
L’anno seguente, tre alte personalità di Lugo ebbero un ruolo preminente nella nascita della Repubblica Romana del 1849: Giacomo Maria Manzoni, Silvestro Gherardi e Giacomo Pescantini, che furono membri della Costituente. I primi due fecero anche parte del governo: Manzoni fu ministro delle Finanze, Gherardi fu titolare dell’Istruzione.

L’amministrazione pontificia in Romagna terminò definitivamente nel 1859, il 13 giugno i liberali lughesi nella Rocca di Lugo costituirono un governo provvisorio. Il 27 dicembre dello stesso anno furono ridisegnate le circoscrizioni territoriali; il Comune di Lugo, insieme a tutta la Romandiola fu aggregato alla Provincia di Ravenna. L’11-12 marzo 1860 si tenne nelle ex Legazioni pontificie il plebiscito di annessione al Regno di Sardegna. Il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d’Italia. Nel 1866 450 lughesi parteciparono come volontari alla terza guerra d’indipendenza, l’anno dopo in 200 seguono Garibaldi nella campagna dell’Agro romano che terminò tragicamente a Mentana. Vi morirono due lughesi: il conte Giulio Bolis e Francesco Bosi

La nota «Inchiesta Agraria Jacini» (1871) traccia un quadro della gestione del territorio di Lugo negli anni immediatamente successivi alla nascita del Regno d’Italia. L’economia lughese non aveva subito grandi variazioni. L’occupazione principale continuava ad essere l’agricoltura:

I braccianti a ore ricevevano un salario giornaliero di 1 lira/1,5 lire
I coltivatori diretti prendevano la terra in affitto a 120-180 lire/ettaro. La rendita oscillava fra le 132 e le 198 lire/ettaro.
I piccoli proprietari, una minoranza della popolazione, possedevano in media 10-12 ettari di terra.
Il terreno era coltivato soprattutto a cereali. La frutticoltura era ancora di là da venire: su 11.000 ettari coltivabili, solo 16 erano destinati ad alberi da frutta. La canapa occupava il 5% della superficie. Nel 1869 la produzione di baco da seta era di 582 quintali (dieci anni più tardi aumentarono a 1.243). Nel circondario lughese si contavano circa 18 mila bovini. Lugo si qualificava all’epoca soprattutto come grande emporio, in virtù del tradizionale mercato del mercoledì (in essere fin dal Medioevo), che col tempo aveva acquisito una dimensione sovraregionale.

Alla fine dell’Ottocento si affermarono tra i lughesi i movimenti socialista e repubblicano quale alternativa politica e amministrativa ai moderati e monarchici. Le giunte guidate dal repubblicano radicale Ercole Bedeschi dal 1885 al 1890 diedero vita ad importanti esperienze innovative in campo economico e sociale (ad esempio, costruzione di case per gli operai e fondazione di cooperative). Le istituzioni più importanti erano la Banca Popolare, il Canapificio, la «Società fra le Arti Costruttrici» e la «Società edificatrice di case operaje». Lugo vantava anche la più ricca Società di Mutuo Soccorso della Romagna, con una sezione femminile con più di 200 socie e un capitale di 17.363,59 lire.

Seguirono amministrazioni moderate, salvo la parentesi repubblicana nel primo decennio del Novecento. Dopo la tragedia della prima guerra mondiale, nel 1920 fu eletto il primo sindaco socialista di Lugo, Giovanni Foschini, ma nel 1922 fu estromesso con la violenza da parte dei fascisti.

Il XX secolo

Durante la prima guerra mondiale, Lugo diede all’aviazione militare nazionale l’asso Francesco Baracca, medaglia d’oro al valore militare. Oltre 400 furono i militari lughesi morti in guerra o a causa della guerra. Nel 1936 fu inaugurato l’imponente monumento in onore dell’aviatore lughese e il corso cittadino fu intitolato via Baracca.

Lugo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. Inoltre è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Risorta rapidamente dalle rovine della seconda guerra mondiale (il torrente Senio fu fronte dal dicembre del 1944 al 10 aprile 1945), grazie all’operosità dei suoi abitanti ed alla stabilità amministrativa, oggi Lugo riveste un importante ruolo nell’economia romagnola come centro di scambi e di commercializzazione per i prodotti agricoli della Bassa Romagna.

Nel 1969 la città si è arricchita di un nuovo quartiere, «Madonna delle Stuoie», che è diventato il quarto quartiere di Lugo (dopo Cento, Brozzi e Ghetto). Costruito nell’area dietro la ferrovia, il rione prende il nome dalla chiesa parrocchiale che, a sua volta, deriva probabilmente dal fatto che la zona era sempre stata bassa. Nei secoli passati aveva subito periodiche inondazioni, che l’avevano fatta diventare palude. Vi erano cresciuti giunchi e canne palustri, che venivano usati per costruire stuoie, da ciò il titolo La Madòna dal Stur (in romagnolo).